6 nov 2017

La mediana perfetta, scartata dal Bayern



Premessa: il Bayern Monaco è una squadra forte. Anzi, una delle più forti d'Europa. E non da oggi, ma in epoca recente circa dal 2010. Cioè ai tempi della prima delle tre finali di Champions League disputate dalla squadra bavarese in quattro anni tra il 2010 e il 2014, prima che il Real Madrid imponesse il suo terzo ciclo vincente sulla coppa dei campioni.
E non per caso: in questo lasso di tempo gran parte degli elementi migliori della rosa della squadra tedesca, a prescindere dal tecnico in panchina, hanno raggiunto la loro maturità calcistica. Robben, Ribery, Boateng, Lahm, Schweinsteiger, Neuer, Müller, Alaba, insieme a Mandzukic, Lewandowski, Xabi Alonso, Javi Martinez e tutti quelli che hanno voluto comprare: stiamo parlando di gran parte della Germania campione del mondo nel 2014 assemblata a giocatori di spessore assoluto.
Il Bayern è un esempio di capacità gestionali, marketing, risultati sportivi e qualunque altra cosa voi vogliate aggiungere. Ma ha commesso degli errori sul mercato che forse avrebbero potuto cambiare il panorama anche in una società abituata a stazionare a un livello così alto. In particolare due.
Per due errori si intende la cessione di due giocatori, entrambi tedeschi con presenze nelle selezioni giovanili ad ogni livello, che hanno in comune l'essere stati formati nelle giovanili della più prestigiosa squadra di Germania e, curiosamente, un'esperienza formativa in prestito al Bayer Leverkusen.
Parliamo di Toni Kroos del Real Madrid ed Emre Can del Liverpool.

Kroos, classe 1990, non ha bisogno di presentazioni. Il suo palmares personale oggi assomma 22 titoli, una quantità che, se va bene, di solito hanno squadre intere. Un talento da sempre evidente ci ha messo, ad essere onesti, qualche anno a sgrezzarsi. Di sicuro quattro, vale a dire quelli tra l'esordio col Bayern, la maturazione col Bayer (senza la n finale, quello a Leverkusen) e il ritorno in Baviera. Nel frattempo da "semplice" trequartista e potenziale erede di Ballack l'uomo di Greifswald è diventato uno dei pochi centrocampisti capaci di fare davvero tutto, fuor di retorica. Regista basso, interno, mediano nel centrocampo a due, non fa differenza per Kroos: lui gioca ovunque e ovunque garantisce un rendimento stellare sia tecnico che fisico. Nel 2014, dopo un triplete col Bayern e un Mondiale con la Germania, passa al Real Madrid.
I motivi non sono mai stati del tutto chiari, ma è molto probabile che un giocatore dello spessore di Kroos cercasse una considerazione maggiore di quella che, fino a quel momento, gli stavano concedendo in terra tedesca.

Che anche Emre Can venga dalle giovanili del Bayern però se lo ricordano in meno. Il turco-tedesco classe 1994 sembrava proprio uno dei candidati a raccogliere il testimone lasciato da Kroos in terra bavarese, ma poi le cose sono andate diversamente.
Nasce addirittura centrale difensivo, si sviluppa da centrocampista e arriva ad esordire proprio nel 2012-2013, anno del triplete per i tedeschi. Poi passa, anche lui, alla succursale senza la n finale (dove indossa il 10, per una combinazione numero-nome che in italiano e fingendo che i numeri siano lettere può suonare discutibile) per trovare minuti e crescere. Il Bayern si tiene inizialmente un'opzione di recompra, che però poi abbandona. Così Emre Can nel 2014, anche lui, passa al Liverpool.
Oggi è una delle colonne della squadra, una presenza fissa nella nazionale tedesca e in generale un centrocampista centrale completo, che farebbe comodo a qualsiasi squadra in Europa.

Come detto, il Bayern è una squadra forte. Tipo tra le prime quattro d'Europa. Quindi non solo forte, ma al top assoluto. Quindi stiamo parlando di sfumature, dettagli, vale a dire esattamente quelli che dividono una squadra dal vincere la Champions League al semplice essere eliminati. Una mediana Can-Kroos sarebbe una garanzia per qualunque rosa al mondo, e quindi pure a Monaco. Dove avrebbero potuto averla gratis, invece di inseguire continuamente giocatori di altre squadre da pagare a peso d'oro. 

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